martedì 30 dicembre 2008

Indistruttibile come un Nokia

E' così che mi piacerebbe essere. Come il mio telefono, che avendo sgrullato la tovaglia (sgrullare è italiano o dialetto?) fuori dalla finestra si è fatto un volo di 3 piani, e non si è neanche spento. A parte che se lo facessi io un volo di 3 piani, difficilmente mi rialzerei poi in piedi, ma il fatto è che per farmi a pezzi a volte basta proprio poco.

L'occhiata di compassione di un amico. La lontananza di una persona. Un Ti Amo senza risposta.

So di essere una persona forte, so di poter superare tutto o quasi (e lo so per esperienza), ma forse a volte me ne dimentico. A volte non riesco ad attingere a quel che ci vuole per superare una determinata situazione, pur sapendo che quel qualcosa è lì dentro di me da qualche parte.
E a volte penso anche di aver bisogno di sentirmi a pezzi. Se non altro, è l'unica razionale spiegazione che riesco a darmi: la sensazione di impotenza, quel lasciarsi andare perché ormai non si può cambiare più quello che è, quel che è stato fatto, quel che si è, è a tratti più accogliente del continuo lottare contro tutto per riuscire a "stare bene".
Boh, non so se mi sono spiegato, ma a me succede. Più spesso di quanto dovrebbe.

E oltretutto, stasera non ho fatto sesso, causa crisi d'astinenza da carte. Mah??


"Abbiamo già fatto questo gioco. Potremmo andare avanti fino a ridurdi entrambi a dei grumi sanguinolenti. E continueremmo lo stesso a combattere".
"A me sta bene. Purchè i miei grumi non si mischino ai tuoi" (finale Marvelliano, era dovuto)

martedì 23 dicembre 2008

Buon Natale, buon anno, buon tutto. Fate Vobis




...Si, buon Natale proprio. A me, per ora, è costato un botto solo di regali.
Ma dai, su, però non mi lamento, pensavo in questi giorni che se la mole di persone a cui regalare qualcosa era aumentata, poteva solo significare che sono aumentate le persone a cui voglio bene e a cui tengo (se escludiamo i regali di cortesia, ma quelli sono un altro conto).

In realtà ho ben poco da scrivere o da dire, soprattutto col cervello obnubilato dal sonno alle 4:30 di notte, ma visto che da domani salirò a casa (leggi: quel posto dove ancora mantengo, chissà perchè, la residenza) dai miei e sarò senza internet volevo aggiornare un pò il blog, che dopo l'esame ho troppo trascurato.
L'esame tra l'altro è andato male, ma nello stesso giorno ho preso un 28 e non mi sono certo andato a lamentare (si, ok, mi sono lamentato tutto il giorno in verità, ma cazzo! Avevo studiato! No, sul serio intendo!)

Tempo di bilanci, sta finendo l'anno.
Mi ritrovo sempre a chilometri di distanza dall'obiettivo laurea (in realtà mi sento come uno che dovrebbe distruggere i rossi o conquistare 24 territori, e invece si è preso solo l'Oceania e gode dei suoi 2 carri armati a giro).
Mi ritrovo sempre col trippozzo da alcolizzato, nonostante diete, palestra, addominali, addominali, addominali (ne faccio tanti!!) e una mancanza assoluta d'alcool che quasi ho nostalgia per Antonio Vino. Però in compenso ho scoperto che la mia palestra è really friendly. Mi spiego: non intendo che è piena di froci, quello è ovvio in quanto si tratta di una palestra e in quanto tale è frequentata quasi esclusivamente dai finocchi (così va il mondo, care povere pulzelle che vi struggete per rimorchiare in palestra; che poi con quei culoni che si sbattono sulle cyclette e sui tapis roulant, vi mettete pure i fuseaux attillati? Ma siete cretine! Vi sta bene, non siete degne di rimorchiare!! Comunque, dicevo:) intendo che l'accettazione dell'elemento omosessuale è degna di nota, anche all'interno del club del muscolo sbisunto (basti riportare una fuggevole frase in spogliatotio di Pelatone, etero convinto, a Mayonese, sfranta nell'animo ed ex fiamma di Dom: "Dammi un voto al pisello")
Mi ritrovo sempre meno attivo sul fronte lavorativo, dato che ho dato (ho appena usato una figura retorica?) un taglio alle entrate per avere più tempo da dedicare allo studio (leggi: ho scaricato Shayia e sto già al 20esimo livello con un elfo arciere).
Mi ritrovo sempre a dire di voler riabilitare Jeansy agli occhi del mondo, ma non l'ho ancora fatto.

Ora ci andrebbe il consueto piangersi addosso, le autocommiserazioni, il vittimismo e la depressione. 
E invece no! Ma la sapete una cosa? Ho una nuova filosofia, supportata ovviamente dall'Asta Di Uno: Chi cazzo se ne frega!!! 

Buone (e spensierate) feste a tutti!


Non mi sto lamentando dei risultati. Non mi lamento affatto (finale Marvelliano, era dovuto)

mercoledì 10 dicembre 2008

Casa dolce casa

Avere un coinquilino con una personalità da Diva (bonariamente) ed averne un altro con 3 diverse personalità (un pò meno, ma sempre bonariamente) a volte non giova all'armonia della casa.

Typhoid: "Hai rotto i termosifoni, alzando la temperatura"
Paris: "Ma solo per 10 minuti l'ho alzata"
Thypoid: "Anche a Cogne sono bastati 10 minuti"
(OT: L'draulico non viene perchè è un lavoro da elettricista, l'elettricista non viene perchè non è abilitato ad aprire le caldaie. Stiamo al freddo, punto).

Uno dice: ma potrebbe essere una battuta estemporanea! E invece:

Pietro: "Ma ti pare che dobbiamo litigare per queste stronzate?"
Typhoid: "Olindo e Rosa hanno sterminato una famiglia per stronzate come queste"

Derivazioni da incontrollate visioni di Matrix e Porta a Porta, o velate minacce di morte? Mah. Io so solo che Paris ora cerca di passare a casa meno tempo possibile.

Io cerco di tenere gli occhi aperti, prima del prossimo: 
"Faccio una festa"
"Non lo sai com'è finita la festa di Meredith?"


"Stai attenta a quel che dici, cocca" (finale Marvelliano, era dovuto)

mercoledì 3 dicembre 2008

Le cose che si scoprono alle 8 di mattina

Stamattina mi sono alzato alle 8 e dieci. Un evento. Sono mesi che programmo l'alzata mattutina (per i maliziosi, segnalo che quella è sempre stabile, anche se non programmata) ma mi sveglio sempre all'ora di pranzo, complice il nuovo coinquilino Paris, che sa che deve far casino con le scodelle così mi alzo e pranzo. Che poi Paris fa casino con la tazza del latte e la macchinetta del caffè, perchè anche lui si sveglia all'una come me ma invece di pranzare fa colazione.

Stamattina, dopo tanto tempo, anche io mi accingevo a fare colazione, con il latte che appunto Paris mi aveva detto che mi avrebbe prestato ieri sera per stamattina (la grammatica discordante di questa frase non è del tutto voluta). Latte che era scaduto.

Devo andare a fare la spesa, e se non mi vesto entro breve (sto scrivendo al pc coperto da capo a piedi da coperte di pile, una delle quali ha un nome proprio: Domenica) congelo, senza contare il fatto che rischio di condannare all'improduttività studiereccia una giornata stranamente iniziata bene, oltretutto con Katy Perry in sottofondo con il suo nuovo video (quello con gli sposi, magari sarà in onda da mesi, ma io che ne sò?). 

Da ieri sera a stamattina, mi è venuto il raffreddore, ma mi ostino ad affermare la benevolenza di questa mattinata quando apro i fazzoletti che mi ha dato mammà la settimana scorsa e mi soffio il naso: Morbidezza anti-arrossamento, burro di karitè e aromatizzati al miele. Un tripudio per le narici. Ho ringraziato i produttori di fazzoletti di tutto il mondo, rendendomi conto che dall'ultimo raffreddore l'industria fazzolettifera ha fatto un notevole balzo in avanti. Chissà quante altre cose mi sono perso. Magari la carta igienica alla menta che ti dà quella piacevole sensazione di freschezza (che non comprerei perchè costerebbe troppo. E su, alla fine è solo carta da culo!)

Aprendo un attimo >PET SOCIETY (oh, adesso spesa, poi palestra, pranzo, lezione, lavoro... Quando me la facevo la visita giornaliera delle amicizie??), ho realizzato anche un'altra cosa (oltre al fatto che ora Vista mi segnala Facebook come sito di Pishing, che non è una pratica sessuale): è Natale.
Non nel senso: oh, che bello, il Natale è vicino, le feste, i regali (le spese).
Ma nel senso: cazzo, sono 12 mesi che non passo un esame, tra 2 settimane ho 4 appelli.
Ma neanche questo mi ha turbato, ho gli esami pronti da ripassare e la classica sicurezza che riuscirò a farcela ("classica", perchè l'ho avuta per tutti i 12 mesi sopracitati, la sicurezza di passare l'esame che andavo a fare/dare).
E comunque, mi piace troppo, Pet Society. Maledetto Facebook.
Su, non sono ancora le 10. Oggi ho quasi il doppio del tempo che ho di solito. Da perdere.


"Che stai facendo?"
"Gioco. Quello che vuoi tu... Sembra lavoro. Io non voglio lavorare... Voglio vedere il mondo" (finale Marvelliano, era dovuto)

P.S.: Non riesco più a mettere gli interlinea nascosti, quando vado a leggere sono lì in bella vista. Ma perchè?

sabato 29 novembre 2008

Un grande ritorno

Dopo mesi di tranquillità la curva maledetta è tornata a colpire. Ho appena visto i resti. Sam è arrivata oggi pomeriggio e per poco non stirano pure lei!!
Ho deciso che la curva maledetta da oggi si chiamerà Apollonia.

mercoledì 26 novembre 2008

Ma che vuol dire "Abiura di me"?


Di Caparezza non si può certo dire che non sappia fare uno show. Anche io come migliaia di persone stasera sono andato al concerto gratuito al palazzetto dello sport. 
Sinceramente, pensavo Caparezza tirasse meno, però in effetti era gratis (cioè il costo dell'entrata era quello di una donazione spontanea ad Emergency, quindi credo che l'omino che vendeva la porchetta fuori abbia guadagnato molto di più). Io di mio (Caparezza non mi piace) ho cominciato ad appassionarmi al concerto dopo aver visto uno sketch su Ms. PacMan che tradiva PacMan con Blinky (il fantasma rosso: ho appena scoperto che i "fantasmi" di PacMan in realtà erano omini con dei lenzuoli addosso). Non conoscevo praticamente quasi nessuna canzone, ma mi sono divertito grazie ai vari intermezzi comici.
Standò lì seduto a guardare il concerto, ho realizzato definitivamente di avere ormai una certa età. No, no, non è il solito piangersi addosso perchè mi sento vecchio, è una riflessione pacifica che ho fatto mentre osservavo il mio comportamento e quello degli altri intorno.
La gente entrava ed usciva per comprare da bere (dal porchettaro di cui sopra) mentre io pensavo agli effetti deleteri dei liquidi sul pavimento del palazzetto. Saltava e cantava a squarciagola mentre io pensavo al Gap generazionale fra loro e il cantante di cui sono fan (e anche al fatto che, secondo i canoni di Caparezza, il 98% dei presenti stasera rappresentava feccia). Anche il mio ragazzo si è alzato a saltare quando ha sentito non so quale canzone mentre io pensavo agli effetti sulla salute dei presenti della nube di fumo che permeava l'ambiente.
Quindi in definitiva, non sono stato male... Ma vuoi mettere con una partita a >S.P.Q.RISIKO???


Comincio ad essere troppo vecchio per questo genere di cose... (finale Marvelliano, era dovuto)

domenica 16 novembre 2008

Stamo sempre lì...

Vi capita mai di mettervi a letto, stanchi morti, e di non riuscire ad addormentarvi perchè pensate alla vostra vita, ai vostri traguardi, ai vostri successi, gli insuccessi, alle persone che se ne sono andate, a quelle che sono rimaste, insomma, di raggiungere la fase REM in preda alle seghe mentali? A me succede spesso.
Quindi cerco soluzioni (che poi non applico), escogito situazioni (che poi non realizzo), faccio buoni propositi (che poi non mantengo).
Ma perchè? Dove andare a scavare per trovare una giustificazione a quest'apatia sfrenata? A questa continua mancanza di rispetto verso chi mi paga gli studi e vorrebbe risultati? A questo menefreghismo quotidiamo per quelle cose che poi scopro essere davvero importanti solo la sera tardi sotto le coperte (per poi dimenticarmene la mattina dopo)?

Un giorno ho messo a lato del blog il testo scorrevole di una canzone, pensando: ecco, ora che ho trovato questo sito metterò ogni volta una canzone diversa a seconda del mio stato d'animo.
Ma la canzone è rimasta quella, come è rimasto attuale quello che dice.

In sostanza:
Non è colpa mia, è colpa degli altri, nessuno mi aiuta, tutti ce l'hanno con me, sono sfortunato e le circostanze mi danno continuamente contro, nessuno mi capisce, mi odiano tutti, ormai è tardi, non farò in tempo, eccetera.
Ma poi: queste sono solo scuse cretine, datti una mossa e smetti di farti seghe mentali. Scemo.

Ecco, cerco ispirazione continua da queste parole (non che ci volesse Alanis per farmelo capire, sono cose che ovviamente ti ronzano in testa da sole) ma non ho quel qualcosa che serve per rendere reale quello che penso. Per realizzare quello che dovrei fare.

Ma quanto sono coglione?
Da domani cambia tutto.
Come no.

venerdì 7 novembre 2008

Razionalizzando...

Volevo rispondere aggiungendo un commento nell'ultimo post... Invece preferisco farlo aprendone uno nuovo. 
In seguito allo sfogo di cui sotto, le vostre risposte sono state molteplici e tutte positive e adorabili. Non mi era mai successo poi di ricevere una marea di sms dopo aver scritto qualcosa sul blog (anche da persone che non mi sarei aspettato, cosa graditissima).
Un grazie a tutti, e anche io vi voglio bene. Tanto. Anche se non sono sempre (o meglio quasi mai, orso come sono) capace di dimostrarlo, anche se ci vediamo poco (non è che tiro le sòle, spesso le circostanze mi danno contro!!), anche se per una cazzata o per l'altra vi ho trascurato per un certo periodo (cercherò di rimediare. O almeno saprete che tenterò di farlo). O anche se non ci conosciamo proprio e la nostra è un'amicizia prettamente telematica.
AmoVi.

Tenetevi sto post come l'oro voi che mi conoscete, perchè è notorio che non sono avvezzo a tali esternazioni.


giovedì 6 novembre 2008

Paranoie da quindicenne

Se c'è una cosa che mi fa veramente paura, quella è la solitudine. Il pensiero un domani di essere solo (e da omosessuale, so che la probabilità è più alta che per qualsiasi altra categoria di persone) mi terrorizza. Mi vedo 50enne in casa mia, la domestica che viene una volta a settimana a rassettare e che io aspetto con ansia per fare 2 parole, mi vedo preda di un infarto e vedo il mio corpo marcescente che viene ritrovato solo quando comincia a puzzare. Mi vedo mentre sfoglio la rubrica (sarò certamente molto più tecnologica di quella che sto immaginando adesso) e mi vedo pensare di non poter chiamare quelle 4 persone di cui ho ancora il numero perchè ormai abbiamo perso i contatti da tempo. Mi vedo in chat su internet a cercare di rimorchiare ragazzini gerontofili per fare un pò di sesso (o magari, ragazzini arrivisti o mercenari).
Sono la classica persona che non si sente pienamente tua amica finchè la cosa non viene chiarita. Quel tipo di persona che se non la inviti esplicitamente a cena non viene perchè ha paura di essere di troppo. Che se organizzi qualcosa senza dirglielo si offende a morte e la prende sul personale (affrontando la cosa con depressione però, anzichè con rabbia. Non è molto da me non arrabbiarmi in effetti).
Come stasera che i miei amici sono tutti in giro (compreso il mio ragazzo) e io, che non vedevo l'ora di uscire con qualcuno dopo il lavoro e una giornata troppo inquadrata, sono da solo a casa perchè non ho avuto la faccia di chiamare qualcuno per fare qualcosa.
In questi momenti mi sento troppo fuori dal mondo, isolato, comincio a pensare di non avere nessuno attorno che mi voglia bene, che è troppo tempo che non mi arriva un sms, che la gente sta meglio senza di me... Tutte quelle cazzate da insicurezze infantili insomma che la mezza parola di un amico spazzerebbe via in un attimo.
Ma in questo momento (e se non fosse così, non avrei avuto bisogno di sfogarmi con un blog) non c'è nessuno che me la dica, quella mezza parola.

mercoledì 29 ottobre 2008

Grazie!!!!

A sorpresa, anche se vari indizi avevano fatto nascere un lieve sospetto (leggi: sicurezza assoluta) un template nuovo nuovo fatto tutto da Awakening, il mio carissimo amico artista (che ovviamente all'inizio, per la legge inversamente proporzionale che domina le mie prime impressioni, mi stava abbastanza sul cazzo) del quale vi invito a visionare le opere >QUI (se siete troppo pigri per cercare il link a destra). 
Grazie!! E' bellissimo!!!

E' un enorme uomo di metallo, ma la sua è l'anima di un artista (finale Marvelliano, era più che dovuto)

lunedì 27 ottobre 2008

Come passa il tempo...

Più o meno 73 mesi fa quello che ora non considero più neanche il mio ex mi mandò a conoscere un ragazzino represso di appena 18 anni per cercare di convincerlo a fare sesso in 3 (non era palese allora, ma col senno di poi capii che intenzioni aveva).
Incontro 'sto sbarbatello, bassino, abbronzato, abbastanza sfatto (eh si, era sfatto, spettinato e con qualche chilo di troppo), e all'inizio non mi disse niente in termini di attrazione.

Meno di 2 mesi dopo, lascio quello che non considero più neanche il mio ex per uno che non considero neanche una mezza storia. Nel frattempo, a sua insaputa, uscivo pure con lo sbarbatello, perchè mi attizzava il fatto che per lui fossi il primo. Quando il manco mezza storia scoprì il fatto, mi impose una scelta, e chissà perchè io scelsi lo sbarbatello.

Oggi sono 5 anni che stiamo insieme.
Per dovere di cronaca (...), aggiungo che lo sbarbatello nel frattempo è diventato un figo.

So, in cuor mio, che io e te siamo sempre stati fatti per stare insieme (finale Marvelliano, era dovuto)

lunedì 20 ottobre 2008

Nostalgia della terrra natìa??

Scorci di folklore e di personaggi caratteristici direttamente dalla conca ternana:
A voi Annarosa, dei pluripremiati (ma dove? Ma da chi??) Altoforno

                                                                  


T'hanno visto anche a tempi moderni
Hanno detto "Ecco quello de Terni"
Sei arrivato sui tuoi tacchi a spillo 
"Siamo donne" intonava Jo Squillo
La mini e quel tuo toppe bblu
Gianfranco nun te chiami più
Non riuscivi a accettare il tuo corpo
Te piaceva la carne de Porcu

Esse ddonna è una cosa normale
Diventacce te pija un pò male
Fino a ieri guardavi Biscardi
Mò t'abbracci cò Daria Bignardi
Tù nonno lungo aveva visto:
"Che jemo fatto a Gesù Cristo!!!"
Dà sta storie de certo uscirai
Ce faremo una birra all'Hawaii

E intanto il tempo se ne va 
E mo te fai chiamà Annarosa
Te metti a sede pè piscià
La vita è tutta n'andra cosa
La picchia che gran novità
Doppo la cura cò l'ormoni
Le puppe a pera han preso già
Lu posto de li cojoni

Si tu padre gridava al malocchio
Che scuperta lu fijo finocchio
Beh tù madre s'è pure commossa
Dopo che t'hanno assunto commessa
Nun c'hai più peli su le cosce
Li tanga venni a le bardasce
E stasera esci cò tu regazzo
Nun pò crede che lì c'era il cazzo

Capace c'hai ragione tu
Che hai appeso al chiodo li cojoni
La picchia certo te darà
Un sacco de soddisfazioni
Senza problemi a rimorchià
Te basterà uscì da la stanza
Così acchittati nun sarà
Difficile fà strusciapanza

E intanto il tempo se ne va
E mò te fai chiamà Annarosa
Te metti a sede pè piscià
La vita è tutta n'andra cosa
Senza problemi a rimorchià
Te basterà uscì da la stanza
Così acchittata nun sarà
Difficile fà strusciapanza

venerdì 17 ottobre 2008

Io adoro Gennaro Ivan Gattuso. E anche voi, CAPITO???

Gennaro Ivan Gattuso (recentemente ho scoperto il suo attizzante secondo nome) nasce il 9 gennaio 1978 a Corigliano Calabro (abitava vicino a due miei ex coinquilini che odiavo). 
Il passione per il calcio nasce nel piccolo ringhio in tenerà età: a 12 anni (dopo essere stato scartato dal Bologna) comincia una lunga militanza nel Perugia:


...Dove riuscirà a far notare tutte le sue qualità (nel 1997 viene eletto miglior giocatore dell'anno).
Seguirà una parentesi scozzese (con i Rangers di Smith) durante la quale conoscerà Monica, la sua attuale moglie (STA STRONZA!!! Sappi, Monica, che sei la moglie di calciatore più invidiata dopo la Posh).
Tornato in Italia, dopo un breve periodo con la Salernitana, approderà in pianta stabile nel Milan:

...In effetti, all'inizio 'n'era 'n fiore. Certo, poi è migliorato...

...Comunque, noi abbiamo notato Gattuso sul campo non proprio per le sue qualità di giocatore...







...Che a quanto pare non sono sfuggite neanche a famosi pubblicitari e al marketing in generale:





A me st'omo me fà morì. E' un figo assurdo, è simpatico, è un broccolone. E' sempre semplice, schietto, solare. E quando guardate le sue partite, non pensate che non faccia mai un cavolo perchè non segna (si lo so, siete froci quindi il calcio lo sapete valutare solo tramite lo standard "dentro" oppure no...), Rino è un giocatore indispensabile per la nazionale e per il Milan, rincorre qualsiasi avversario, percorre decine di kilometri a partita, recupera centinaia di palloni. E' un grande!! Chiudo con un estratto dalla Gazzetta by Gianluca Favetto:

“Rino Gattuso, grazie per la faccia che ci hai lasciato. Con quella barba che sembra una striscia di moquette, quella bocca che sembra una smorfia, quegli occhi che sembrano brace, quella fatica antica che, serrando insieme fronte, mascelle e mento, sembra un broncio. Non una fatica operaia, ma una fatica contadina. Una fatica da aratro in gita sui campi da calcio, strumento che solleva e ribalta la terra, la muove, la anima, la prepara ai semi e ai futti. Una faccia che la possono anche stampare su una rivista patinata, ci pensa lei a spettinare la foto. Ricorda sempre da dove veniamo: per questo sta bene nella nostra memoria, per questo è l’immagine del nostro futuro. Se la faccia, come dicono, è lo specchio dell’anima, voglio quell’anima lì, gattusa.”

Mi spiace, ma per quanto abbia cercato, foto di Gattuso nudo proprio non se ne riescono a trovare. Fatemi sapere, se qualcuno ci riesce...

Sono il migliore in quel che faccio (finale Marvelliano, era dovuto)



Aggiornamento dell'ultimo minuto:


mercoledì 15 ottobre 2008

Avecce li sordi

Ma piantiamola con questa fregnaccia che i soldi non fanno la felicità. Tutti a farsi il culo per l'università, per trovare un lavoro che dia il massimo (in termini remunerativi) e poi mi si esce fuori con la stronzata che i soldi non sono niente perchè non fanno trovare l'amore, la soddisfazione, la salute, la gioia di una famiglia...
Non è vero.
Se hai un casino di soldi, è molto più facile essere in buona salute. Se non altro, puoi arrivare facilmente e primariamente alle cure migliori (e anche finanziare la ricerca per la tua determinata malattia, ma soprassediamo).
E' più facile trovare soddisfazione, scopo e determinazione nel lavoro. Con un capitale iniziale ed un basso fattore di rischio (del tipo: se non riesco e perdo tutto quello che ho investito, 'sti cazzi, tanto c'ho i soldi) è sicuramente più semplice gettarsi nel mercato. E con tutti i soldi che ho, potrei anche pagarmi prima dei corsi formativi e dei master per applicarmi al massimo nella mia futura professione.
Il punto dolente è quello che riguarda il lato affettivo. L'amore. I soldi non ti fanno trovare l'anima gemella, e se mai fosse così, sarebbe una cosa falsata, quella persona non amerebbe te in quanto persona ma in quanto detentore di un patrimonio berlusconiano (oh, se dobbiamo immaginarci ricchi, facciamolo per bene). Può essere vero. Ma non è forse vero che avendo molta disponibilità pecuniaria, le occasioni per incontrare persone si moltiplicano a dismisura? Per dire, è risaputo che in vacanza si è più disinibiti, e se sei pieno di dindi puoi passarti tutti i weekend a Ibiza, tanto per fare un esempio. O a Mikonos. O a Gran Canaria. O più semplicemente a Torre, ma non focalizziamoci solo sugli aspetti froci della questione. In ambito vacanziero è più facile abbordare una persona che poi, sotto la superficialità del caso, può rivelarsi quella "per la vita". O anche solo un buon amico, riducendo il tutto e applicando quello che ho scritto anche ai rapporti di amicizia. E quella della vacanza è solo una situazione: se sei ricco, puoi andare più spesso in discoteca, girare luoghi, insomma avete capito quello che intendo. Non è che avere soldi = trovare il fidanzato perfetto, però aiuta. E molto. Metti che le tue fattezze non ricordino proprio quelle di un Raoul Bova o un >MARCO DAPPER, o più semplicemente di un >GATTUSO (ok, questo è personale), se hai i soldi puoi cercare di migliorare molto più semplicemente ed efficacemente di una qualsiasi persona che per coprire l'acne magari usa il fondotinta. Tzè, tu pieno di dinero puoi prendere in un attimo il tuo jet personale e farti fare un intevento col laser dai migliori Nip&Tuck che esistano.
Poi c'è chi mi dice: i soldi non mi farebbero volare, perchè per me è quella la felicità. Beh, a parte che la cosa è opinabile, perchè con la tecnologia di oggi si può fare quasi tutto (e tu, ricco possidente, ovviamente hai fondato il tuo impero sulle nuove tecnologie. Ma anche se non l'hai fatto, con tutti i soldi che hai puoi arrivarci lo stesso). E poi, se la felicità è arrivare ad avere cose impossibili da avere in qualunque ambito esistenziale (e se avete bisogno di argomenti metafisici e soprannaturali per confutarmi) allora rinuncio, vuol dire che siete arrivati alla frutta. Quindi bevete il caffè, pagate il conto e, vu e la vù machina, gite affanculo!! (finale Apomattiano, non che fosse dovuto ma ci sta bene ^_^).

venerdì 10 ottobre 2008

Disillusioni di inizio anno

Premetto, per chi non lo sapesse e più che altro per spiegare il titolo, che per me il nuovo anno inizia il 1° ottobre, per motivi che ho già spiegato e non mi va di ripetere.

Ed eccomi qui, alle 4 di notte, a cercare di ritagliare un angolino di spazio per il mio blog. Lo trascuro davvero troppo, ma il (poco) tempo libero che ho di questi tempi sto cercando di usarlo in modi più artistici.
Con risultati catastrofici.

Prima di iniziare l'università, fra le varie "Si, possibile, anche quella mi piace" c'era l'accademia del fumetto. A quei tempi disegnavo abbastanza bene, inconsapevole (non consapevole) che in futuro avrei sviluppato anche un grande interesse per la sceneggiatura. Me ne ricordo ora perchè ultimamente vedo la pubblicità dappertutto (pure mio padre mi ha portato qualche settimana fa un giornale con sta pubblicità stampata. E io: "Mbhè?" E lui: "No, niente, non è che puoi cominciarla ora." Ma allora perchè me l'hai fatta vedere, per farmi venire il gozzo? Cioè farmi rosicare, mangiare i gomiti, et similia. Dalle mie parti si parla così).

Mi piaceva come disegnavo. Più che altro erano copie di manga giapponesi (di tutta la roba americana di cui sono saturo ora non conoscevo neanche l'esistenza... Ohimè), ma anche con roba originale me la cavavo. E ricordo che i miei disegni piacevano anche agli altri, al punto che una ragazza mezza nuda che ricopriva a grandezza naturale il muro della mia camera aveva trovato i complimenti di mia madre anzichè delle furibonde grida-precancellamento-istantaneo.

Adesso, niente. Non riesco a mettere un braccio su un busto o una testa su un collo, o anche solo una casetta su un prato, senza che la mia creazione sembri un quadro di Dalì sotto l'effetto di stupefacenti (considerando che la mano dominante reggerebbe la canna, quindi disegnato con la mancina).

Mi è venuto in mente di riprovare guardando i lavori di Awake, che in questi giorni ha ricevuto la sua prima commissione internazionale. Ha cominciato come me, ha notato ad un certo punto che sapeva disegnare. Poi ha continuato, ha sviluppato la cosa, è diventato sempre più bravo, si è specializzato in determinate cose e ora ha uno stile bello e particolare. Io invece ho lasciato perdere, grazie al fancazzismo e al fatalismo che da sempre contraddistinguono la mia persona, ed ormai ho perso la mano. Nel frattempo, come ho detto sopra, ho sviluppato questo "amore" per lo scrivere storie e dialoghi, per lo sviluppare situazioni spiazzanti o particolari, per il raccontare l'evolversi di rapporti e di caratteri personali (in una parola, per lo sceneggiare, ma faceva più figo usare un intero periodo per dirlo).

E cosa ho fatto per coltivare questa passione?
Niente.
Come sempre.
Un paio di concorsi, un casino di idee riportate sul "quaderno blu" (molti sanno dell'esistenza del "quaderno blu", ma nessuno ha mai avuto il permesso di aprirlo), un'altra marea di idee che mi ronzano in testa, qualche file salvato in una cartella nascosta del Pc, e basta.
Sarà che ho questa visione dei sogni per cui i sogni sono appunto quel che sono: sogni. E per definizione, irrealizzabili. Mah.

Ribadisco comunque che i soldi fanno la felicità.
Ribadisco anche che non citare la gente nel mio blog non equivale a dire che non provi uno smisurato affetto per quelle persone.
Ribadisco che alle mostre gli espositori dovrebbero stare più attenti (ma anche, e speriamo di, no).
Ho ricominciato la palestra.
Ho ricominciato le lezioni.

Vuoi vedere quando è tutto inutile? Ecco quando è tutto inutile. Quando sei morto. Non prima (finale Marvelliano, era dovuto).

mercoledì 1 ottobre 2008

Se non parlo del mio esame un motivo c'è. Glisso su altri argomenti.

Beh, è una domanda difficile. Implica che io conosca bene le mie inclinazioni e sia sicuro riguardo ciò che voglio. E non è così. E poi, da grande è troppo generico. Tra dieci anni? Quindici? Se mi dici che intendevi cinque ti arriva un pugno in faccia. I capelli bianchi sono lì perchè i miei bulbi hanno carenza di proteine. Non che io sappia se il funzionamento del bulbo dipenda da proteine, ma se le mettono negli shampoo, a qualcosa serviranno. Le stempiature invece sono lì perchè geneticamente in famiglia tutti perdiamo i capelli presto. Le rughe? Prendo molto sole.
L'esame è andato male, bocciato.
Niente. Vorrei poter avere qualcosa (di fisico, di spirituale) che mi permetta di poter fare solo quello che mi pare, quando mi pare. Oggi voglio fare Bunje Jumping, oggi voglio andare a cogliere stelle alpine sul monte bianco, oggi voglio guardarmi la puntata registrata di ieri sera dell'Isola dei famosi. Potevo vederla ieri sera, ma stavo facendo pesca subacquea ai Caraibi (lì era giorno c'è il fuso orario... ignoranti). Beh forse il tutto potrebbe riassumersi col fatto che vorrei avere molti soldi. 

Ma l'amore, il completamento, il sentirsi vivi che deriva solo dall'avere accanto una persona che ti ama e che ami disinteressatamente? Correggo allora dicendo che vorrei avere un fidanzato dannatamente ricco. E bello, ma non è importante. Nel senso che se è ricco come dico, vuoi o non vuoi bello alla fine diventa. Anche a costo di farsi infilare dietro le ginocchia quella roba che poi puoi spacciare per polpacci dovuti ad un'infanzia passata in bicicletta (pratica molto diffusa in America, lo fanno anche per i pettorali. Sempre di silicone e di chirurgia si tratta, ma al maschile).

Mancherebbe la realizzazione. Sarebbe frustrante avere tutto senza la consapevolezza di essersi guadagnati ciò che si ha. Senza un lavoro o un'attività nella quale esprimersi liberando tutto quello che si ha dentro. Correggo ancora: il fidanzato dannatamente ricco lo conoscerò nell'azienda dove lavorerò, all'interno della quale nel giro di pochi anni sarò salito talmente in alto da poterne rilevare il 50%: l'altro 50% è suo, lo incontrerò alla prima riunione degli azionisti e sarà immediatamente sesso sul tavolo, tanto non dovrebbe esserci nessun'altro, 50 più 50 fa 100. Oh, l'azienda è produttrice di merendine senza grassi, software per pc dedicati allo svago, fornitrice di servizi turistici e vacanzieri e organizzatrice di eventi (anche estremi). Una divisione importante sarà quella di sceneggiatura legata a contratti continuativi con vari media.
Visto che il mercato va sempre a suo capriccio, potrebbe anche capitare di dover dichiarare bancarotta. Nonostante tutti i grandi meriti che hanno fatto della nostra azienda una grande realtà economica internazionale. Il rapporto col mio lui si deteriorerebbe e potremmo anche arrivare a lasciarci.

Quindi la prossima volta che qualcuno mi domanderà: 
"Cosa vorresti fare da grande?"
Risponderò, riassumendo il tutto in quattro parole: 
"Spero di non fallire".
La risposta sarà soddisfacente e ricca di significati intrinseci, testimonierà la mia voglia di mettermi in discusssione e la passione che metterò nel raggiungere i miei obiettivi.
In teoria. 
In pratica è procedura concorsuale. Si vede che ho studiato eh?
"Magari nell'azienda farò l'avvocato"
"Eh?"
"Uh, no dicevo: spero di non fallire. Arrivederci"

martedì 23 settembre 2008

E' finita la nutella

Ma il programma dell'esame di domattina ancora no. E dato che il servizio online dell'università dice che non sono autorizzato (???), non mi sono neanche messo in lista, quindi sarò l'ultimo!

"Sei il prossimo della lista, cocco" (finale Marvelliano... Porterà bene??)

domenica 21 settembre 2008

Preparare questo esame mi sta stremando

...Non sono uscito neanche stasera che era sabato. Sono le 3 di notte (quindi ora è domenica). Ho finito l'acqua da 4 giorni e quella del rubinetto è cattiva. Sono fortemente disidratato. Ho quasi finito in 2 giorni un vasetto di Nutella da 400 grammi. Ho bisogno di fare sesso senza sentirmi in colpa per averlo fatto.

giovedì 18 settembre 2008

Studio Aperto e Amanda Knox

Che un telegiornale sia di parte, ci può stare.
In fin dei conti, tutti abbiamo un'opinione, e per quanto si voglia o si debba essere oggettivi, questa finisce col saltare fuori, direttamente o indirettamente.
Se poi si pensa che abbiamo sopportato per anni Emilio Fido lì a scodinzolare in un angolo, tanto da esser divenuto zimbello anche dei comici della stessa Mediaset (attentato!!), la cosa non dovrebbe stupire.

Ma su Italia1 si degenera.
Ora, posso capire che Amanda, protagonista del famoso Delitto di Perugia (che, difficile crederlo, non è nè un film nè un libro, ma è cronaca nera) possa essere considerata colpevole dalla massa.
Ma cazzo, il tuo dovere di giornalista ti impone di esporre i fatti nella loro essenza, non di rimescolarli cercando di far aderire lo spettatore alla tua ipotesi.

"Amanda si è presentata in aula truccata, cercando di passare da ragazza qualunque, solo con un filo di fondotinta, per mascherare l'acne e, forse, la verità".

Ma siamo matti?
E' l'unica frase che mi ricordo e che posso trascrivere, ma tutto il servizio era permeato di questa specie di messaggio subliminale (dico "specie", perchè più che subliminale era proprio palese) che diceva a chiare lettere: E' colpevole! Guardate com'è fredda in aula! Guardate come finge di essere quella che non è!

Io non sono ancora un avvocato (e non so neanche ancora se mai lo diventerò), ma secondo me la cosa è passibile di denuncia. Non sono il tipo che fa caso a queste cose di solito, ma il tono di quel servizio mi ha lasciato sgomento. E all'inizio neanche lo stavo seguendo più di tanto, avevo acceso la tv per compagnia mentre facevo qualcos'altro.


Per la serie "Ma che te magni prima d'annà a dormì" (ed anche per quella "saltiamo di palo in frasca senza ritegno"), stanotte ho fatto un sogno a metà fra Lost e Resident Evil.

Io e Sawyer (il bono biondo) dovevamo salvare Kate (la bona mora) caduta in un buco dove aveva incontrato Annette Birkin (la madre di Sherry, la bambina di RE2 per chi sa di cosa parlo).
La cosa più strana del sogno è che mi risultava normale e naturale, una volta incontrato un cancello alto mezzo metro, fare un giro della madonna per cercare la chiave che lo apriva, anzichè scavalcarlo. In puro stile videoludico.

venerdì 12 settembre 2008

Quando mi sveglierò, domattina, andrò là per l'ultima volta

Mi cadono i capelli (più del solito), dimagrisco (più del solito), scatto per un nonnulla (come...), necessito di caffeina in modo assuefatico, tremo, ho dubbi continui su chi cosa dove quando perchè vedrai mannò e mo te faccio vedè io macchìttecredidaesseàstronzo.

Sono esaurito. St'ultima settimana ho dormito 12 ore in tutto, un solo giro d'orologio. Chissà poi perchè mai nessuno ha pensato ad un orologio con un quadrante dotato di 24 ore, sarebbe molto più semplice da interpretare e almeno all'inizio sarebbe un'idea originale. La Swatch ne tirerebbe fuori uno spot che Midge Ure al confronto era una pippa (quanto mi piaceva quella).

Studio e lavoro, lavoro e studio.
E Scrubs, quando torno dal lavoro stanchissimo a notte fonda anche so che mancano circa 6 ore al trillo della sveglia (Spike mi passa a prendere per andare a studiare in facoltà), perchè se non riesco a ridere di qualcosa e a non pensare a niente almeno per mezz'ora al giorno impazzisco del tutto.

Però mi sono licenziato, alla fine ce l'ho fatta. Non che l'abbia fatto quest'estate, prima che il bar chiudesse per un mese, sarebbe stata da parte mia esternazione di troppo e fine acume intellettivo. Sono tornato al lavoro, lunedì, e ho detto ai capi che dovevo lasciare allo studio, per troppo tempo relegato in un buio e solitario angolo, lo spazio che il lavoro occupava nelle mie giornate.
Come risposta, ho avuto turni di 7 ore al giorno per tutta la settimana, in orario di chiusura. Ma sticà, ormai lavoro a cuor leggero, me ne andrò. Tanto più che dopo la ristrutturazione sono state installate delle telecamere e quindi ora prendo davvero 7 euro l'ora.

Avrò più tempo per me quest'anno. Spero di riuscire ad usarlo bene.

Diana stava morendo ma l'ho ripresa all'ultimo momento. Lo so che non c'entra niente, ma ho appena visto che mentre non c'ero ha mangiato qualcosa da sola, l'unica foglia sana che ancora le era rimasta si è chiusa. E' un segno.


giovedì 4 settembre 2008

Troppo lontani

"Valentina ha i calzoncini perchè ha le mestruazioni!"
"L'hai insultata! Ora glielo dico."
"Ma no non è vero! E' una cosa normale!"
"Glielo dico, glielo dico."

"Ma glielo hai detto???"
"Si, ha detto che li porta apposta per far parlare te!"
"Ma certo che sei proprio uno stronzo!!"


...E non ci siamo più parlati per 13 anni. Abbiamo perso del tutto i rapporti, tranne qualche ciao occasionale, qualche tempo dopo, quando ci vedevamo da lontano nell'istituto dove entrambi abbiamo fatto le superiori. Nonostante lui fosse forse il mio migliore amico d'infanzia (se escludo mio cugino) e sua madre (mia madrina di battesimo) fosse, ed è ancora, la migliore amica di mia madre.

Mia sorella 2 giorni fa mi chiama e mi dice che ha avuto un incidente; in questo momento è in ospedale, gravissimo. E a me rimane una specie di peso sullo stomaco...

Chi è diventato nel periodo nel quale non abbiamo fatto parte uno della vita dell'altro? Di certo, posso solo dire che non lo so. Dai 12 ai 25 anni nasce veramente la persona che poi si diventa, e questo passaggio con lui me lo sono perso del tutto.

Fu il primo ragazzo con il quale feci una doccia insieme, e anche se non ero ancora omosessuale, qualche emozione istintiva ricordo che me l'aveva suscitata. Fu il primo amichetto che venne a dormire a casa mia, una volta rimase per una settimana. Fu il primo con cui parlai di ragazze... Forse anche di sesso, era abbastanza scafato e sicuramente mi insegnò più di qualche aneddoto o parola sconcia.

Poi da un certo punto in poi non fu più quasi neanche un ricordo. Mia sorella al telefono mi parlava di lui, e ci ho messo qualche secondo per inquadrare bene chi era.

Provo una sensazione strana, quasi un senso di colpa. Non perchè "Avrei potuto fare" o "Avrei potuto dire", perchè se anche avessi fatto parte della sua vita non sarebbe cambiato nulla ai fini dell'incidente. Però apprendere quello che era successo mi è parso quasi come ascoltare una notizia alla radio, o al telegiornale, quando ci si rammarica per la triste sorte di qualche sconosciuto la cui vita è stata stroncata a 25 anni.

Sono dispiaciuto. Tanto. E ovviamente spero che ce la faccia, anche se stando a quel che mi hanno detto è molto, molto difficile.
Ma so che se succederà quello che temo, dopo un pò di tempo potrei dimenticarlo. Perchè non faceva parte della mia vita, perchè era fondamentalmente un estraneo, perchè visto l'inesistente rapporto che ci lega, sarà una conseguenza naturale. Ma non mi va giù. E' troppo triste, non voglio che succeda.

E sto ancora peggio se penso che se andassi a trovarlo all'ospedale dovrei chiedere a qualche infermiera, perchè non ricordo neanche che aspetto abbia.

sabato 30 agosto 2008

Sono sconvolto!!

Non è perchè ho scoperto che alla Feltrinelli c'è in'intera sezione di libri per bambini dedicata alla cacca. Non è perchè Cento ieri sera pomiciava con una delle bestie di Satana. Non è neanche perchè uno sconosciuto mi ha contattato su Badoo dicendomi che si è perdutamente innamorato di Mono (e poi c'è chi dubita del potere dell'Asta Di Uno...??).
Ho visto questo acclamato film di cui tanto si parla.

Denti.

Per i profani, che roba è?? In sostanza, c'è una poveraccia con la >VAGINA DENTATA (ma delle cose adunche e taglienti tipo squalo, ne mostrano uno ad un certo punto) che per caso o coincidenza viene violentata da questo e da quello durante tutto il film, e via piselli (e non solo) tranciati a gogo.

La scena clou è quella in cui lei si reca dal ginecologo, perchè "Forse laggiù c'è qualcosa che non va". Ma cazzo, cogliona, la tua figa c'ha i denti e tu credi sia normale?? Ma dove cazzo vivi? Sei precipitata su un'isola deserta con un volo Oceanic 18 anni fa? Sei stata rapita dagli alieni che ti hanno convinta che rimarrai incinta tramite un microchip impiantato alla base del collo? Sei stata educata da piccola solo dal tuo osservatore, che ti ha insegnato perfettamente solo ad uccidere vampiri e demoni? (una frase di merito a destra fra gli aforismi per chi coglierà in ogni dettaglio tutte le sfumatore telefilmiche di cui ho appena abusato).
Comunque, ecco la scena in questione. Guardatela bene.



Ok. Allora. Secondo me si commenta da sola; molto più adeguata ad un ennesimo episodio di Scary Movie che ad un film che dal >TRAILER sembrava quasi votato all'horror.
.. Lui poi guardando i moncherini urla ciò che ogni dottore americano avrebbe istintivamente urlato: Vagina Dentata, in latino.

Un film con un concetto di base che definire bizzarro o stravagante è estremamente riduttivo, trattato in maniera pessima sotto ogni punto di vista (ma perchè non c'è uno straccio di trama??) girato male (se lo vedete, ditemi cosa pensate delle simpsoniane vedute all'orizzonte) e con dei comprimari affatto interiorizzati che agiscono bislaccamente ed a sproposito, solo in funzione dell'ennesimo "Zack!" della nostra eroina (che arriva praticamente ad autoproclamarsi vendicatrice delle donne oppresse dalle violenze sessuali).

Però la protagonista ha vinto un premio per la sua recitazione.
Ci mancherebbe, girare un film del genere senza scoppiare a ridere in ogni momento in faccia al regista, allo sceneggiatore, o agli altri attori, primo fra tutti il ginecologo, non dev'essere stato per nulla facile.

Insomma dico, ovviamente... dovete vederlo.
Ovviamente, fatevi portare al cinema dal mulo.
Ovviamente, quella del mulo è una metafora: mica voglio farmi arrestare!

mercoledì 27 agosto 2008

Un pelino logorroico??

Parlo, parlo, parlo. Parlo continuamente. Parlo troppo, parlo a sproposito, parlo di stronzate, parlo disturbando chi invece vorrebbe studiare sul serio, parlo di fumetti, parlo di esami, parlo di quanto ritengo stupide le scienze statistiche, parlo della Chiesa (male, sempre e comunque male, ma poi mi viene il magone se ne scrivo usando la lettera piccola!!), parlo della stanza che dev'essere affittata (con persone con le quali non dovrei parlarne, che poi mi mandano a casa gente che non vorrei assolutamente avere come coinquilini), parlo del futuro che mi fa paura, parlo interrompendo chi sta parlando con me, parlo alzando la voce quando non riesco ad esprimere bene un concetto, parlo di Baldur's Gate 2 che non riuscirà a rovinarmi l'esame venturo, parlo di come la politica italiana è influenzata da una realtà sociale malata, parlo di soldi che mancano sempre e non bastano mai, parlo di come Xena sia estremamente sottovalutato come telefilm (tra l'altro, la storia di fondo era quella di due lesbiche che si amavano su contesto mitologico, ma Italia1 ha tagliato tutti i pezzi "osè"!!), parlo di Scrubs che è il mio telefilm preferito, parlo dei momenti fantastici e di quelli terribili della mia storia, parlo dei rumors per cui sarebbe in preparazione Fantaghirò 6 (sperando che sia vero!!), parlo di quant'è bono quello (e quell'altro, e quello ancora, e quell'altro là, eccetera, incluso quel figone di Ben Stiller che pure in un film come Dodgeball in cui era conciato da cretino riesce ad attizzarmi un casino), parlo di Risiko che è troppo tempo che manca tra i miei passatempi, parlo a voce alta male di qualcuno in modo che quel qualcuno senta quello che dico, parlo dell'insensatezza dell'idea di possedere una "scintilla" unica e personale che ci distingue di base da tutti gli altri e che in gergo spirituale viene chiamata anima, parlo di Twister che è un gioco che istiga alle orgie (con o senza i??), parlo di gatti che si chiamano Mario, parlo di Alanis che s'è ingrassata da morire dopo essere stata mollata, parlo di Jean-Claude, Madre, Madrina e Renato (non mi piace Titti), parlo dei cereali Fitness che son meglio di quelli Kellog's, parlo dei problemi insuperabili ma che poi sembrano cretini paragonati ai problemi veri, quando qualcuno che li ha te li mette davanti.

E in quei momenti, forse gli unici in cui varrebbe davvero la pena di dire qualcosa, non riesco ad aprire bocca.

domenica 24 agosto 2008

Se è vero che ognuno è quel che mangia...

Sarà che quando mio padre parla io faccio solo finta di non ascoltarlo per non dargliela vinta, sarà che ho realizzato che sentire ininterrottamente dolore dalle parti del fegato non è del tutto normale, sarà che alla fine Spike ha vinto l'infinita guerra nata fra noi a proposito del cibo, in settimana sono stato a pranzo qui.







Ho preso la cosa come una specie di inizio percorso.

Ormai che io viva la mia vita secondo stagioni televisive è noto, cioè prendo settembre invece di capodanno come starting-point per i buoni propositi che non manterrò (e non solo, ma la mia pazzia è mia e non la condivido).
Come sempre.
Comunque, mangiare più sano è uno di questi. Ho fatto la tessera lì al macrobiotico, e da lunedì credo che mi ci porteranno a mangiare per tutta la settimana.
Anche se spero di no.
Parlando con Atena, la mia guida spirituale (è il soprannome di una mia amica, non è che venero gli dei greci. Cioè, Marte un tempo, ma è un periodo superato) nonchè fomentatrice di infinite pippe mentali, mi sono reso conto che mi servono esperienze più "forti". Del tipo, qualcosa che riesca a cambiare lo schema tipo della mia giornata (sveglia-palestra-lavoro-nanna, con inclusi a volte studio e sesso) e a farmi crescere come persona, magari qualcosa che mi renda fiero di me stesso. Cosa che ora come ora non sono, anzi. E il prossimo Step, dopo il macrobiotico e il proposito di studiare coi miei due futuri ingegneri ogni mattina dalle 9 con loro, sarà un qualcosa tipo (come dirlo senza sembrare plateale? Mah) "la ricerca di me stesso" (ecco, magari le virgolette smorzano. Ma manco più da tanto, eh...?)



Dentro di me, ho sempre creduto che sarebbe stato più sicuro rimanere com'ero invece di tentare qualcosa di nuovo. Crescere significava cambiare... E correre dei rischi (finale Marvelliano, era dovuto)

giovedì 14 agosto 2008

Mi sento tipo pubblicità di Costa Crociere

E' una marea di tempo che non aggiorno il blog. Avrei voluto farlo, ma non ho potuto, causa cavo d'alimentazione del portatile dimenticato a casa dei miei e seguente vacanza a Torre del lago Puccini. Ne deriva che sono stato per 3 settimane senza Pc e senz Internet e sono in totale crisi d'astinenza.

Ma è della questa vacanza che parlerò ora, e avverto già che sarà una cosa lunga.

Partiamo io, l'omo mio (che si firma Spike), Mono e Awake, 2 coppie per quella che sapevamo già essere la meta perfetta per i single. E infatti.

Una cosa mai vista: almeno il 50% dei maschi che girano per il posto sono iperfisicati, gli altri sono soltanto muscolosi. Per una coppia l'impatto è debilitante, ed infatti sono da subito riuscito a farmi odiare ballando con uno a causa di una scommessa con Mono, e M non m'ha parlato per i primi 3 giorni. Ma io sono amabile, si sa, e il resto della vacanza, finchè non mi ha menato causa mani (altrui) sulle gambe (mie), è andata bene.

Comunque: appena arrivati al campeggio (che poi, abbiamo scoperto essere il peggiore di tutti quelli del luogo), abbiamo chiesto alla signora mezza addormentata di poter pagare subito, per evitare di rimanere magari senza soldi a fine vacanza. Lei divide per quattro, 117.50 a testa: paga Mono, paga Spike, paga Awake, poi la signora fa: Ok, ora vi mostro il bungalow.
Io ero ancora lì interdetto coi soldi in mano, ma Awake mi copre di scatto e: Prego, faccia strada.
Centodiciassetteeuroecinquanta di sconto, non male.

Arriviamo al bungalow, 4 assi messe in croce che oltre a noi ospitavano pipistrelli o topi (è difficile identificare perfettamente gli escrementi così simili delle due specie). Il lavandino del bagno era otturato, quello della cucina si è otturato in itinere, la tavoletta del cesso si è rotta due volte in modo definitivo (le altre volte siamo riusciti a riaggiustarla), e a tratti sentivamo odore di gas. Per il resto, carino. Direi, anzi, rustico. Ma non eravamo preparati al peggio.
Arrivati a sabato, abbiamo lasciato il BGW e abbiamo deciso di usare i soldi risparmiati per rimanere altri 2 giorni pernottando in quello che i gestori chiamavano il "Monolocale".
Di nuovo 4 assi messe in croce che contenevano un letto matrimoniale e uno a castello, e a stento la nostra roba accatastata da una parte. Quindi abbiamo dovuto usare i bagni pubblici e, soprattutto, le docce pubbliche.

Ora.
Io sono uno che è andato in campeggio quasi ogni anno per 20 anni, e di campeggi, e di docce, ne ho viste parecchie e diverse. Ma queste mi hanno sconvolto.
Tocco di tecnologia finissimo: ogni gruppo di campeggiatori ha un chip allegato alla chiave, sul quale vengono caricate le docce, al costo di 50 centesimi per ogni "razione" d'acqua. Peccato che il lettore dei chip sia in comune, fuori dalle docce, e che con i 50 centesimi d'acqua sopracitati sia impossibile farsi una doccia completa. Quindi attivi il chip, entri, cominci a lavarti, l'acqua finisce, devi uscire di nuovo, riattivare il chip, rientrare e finire la doccia. Che se non usi il tempo fra la prima e la seconda per insaponarti, non riesci neanche con 2 mandate a lavarti per bene: io personalmente sono uscito dalla doccia nudo e schiumoso per potermi sciaquare, alla faccia di chiunque sarebbe stato là fuori (ma non trovai nessuno).
Tralasciamo il fatto che ci ho pure fatto sesso in quelle docce, e quando siamo usciti lì fuori, stavolta, le donnine a lavare i panni (stessa stanza pure per i lavandini) c'erano.

Il mare a Torre fa schifo. Mono, veterano di anni, mi aveva già preparato, ma dato che il primo giorno il mare ha subdolamente finto di essere perfetto, pensai avesse esagerato. Invece no. Pieno di alghe, di meduse. Il bagnasciuga è troppo obliquo per camminare senza farsi male ai piedi (ma ho camminato lo stesso, e parecchio).

Ecco, fino a qui, si potrebbe pensare che questa vacanza non mi sia piaciuta.
E invece, non sono mai stato così bene come in questi 10 giorni.

Molto dipende dalle persone con le quali ho passato il tempo. Non ne passo molto col mio ragazzo per motivi (suoi) personali, e sono stato benissimo con lui nonostante le varie litigate (oh, io sono uno che guarda, scherza e fintoprovicchia troppo).
Mono e Awake sospettavo già fossero le persone fantastiche che sono e non hanno fatto altro che confermare quello che pensavo.
Oltre a loro, ho conosciuto parecchie persone interessanti: lì a Torre abbiamo incontrato un casino di persone che conoscevamo solo di vista (locali gay cittadini, più che altro) e con le quali abbiamo stretto la classica amicizia vacanziera, che però ha posto le basi (forse) per qualcosa di reale (dopo essere tornato, distinguo la vacanza dalla "vita reale").
E ho scoperto che la lesbica carina bionda non è una stronza, che quello enorme che ha fatto la Winx non è un cretino e che quello che ha vinto Miss Drag Queen Umbria (e poi anche Miss Simpatia Italia) è una sagoma, da schiantarsi. Ho scoperto anche quindi, o meglio ne ho avuto la conferma, che riguardo a prime impressioni non ci azzecco per niente. Ma proprio mai.
Per dire, Mono all'inizio non lo sopportavo, e Awake, che conoscevo solo come ex di Thypoid, mi stava abbastanza sul cazzo. Devo lavorarci su questa cosa delle prime impressioni.

La sera andavamo sempre a ballare al famoso Mama Mia. Musica carina, gente bona, drink da schifo. Una sera arriva quello enorme che ha fatto la Winx e ci dice "Cercano delle coppie che si bacino sul palco sotto la doccia". Spike ovviamente era riluttante, io ovviamente l'ho acchiappato e sono corso per le scale spinto da egocentrismo ed esibizionismo. Gara fra noi e un'altra coppia al bacio più lungo sotto la doccia, che ovviamente abbiamo vinto. Ma dato che non ci eravamo tolti i jeans, abbiamo passato il resto della serata in mutande (anzi in asciugamano: ovviamente, non glieli abbiamo restituiti a fine serata).

Domenica sera, l'ultima serata, grandissssime ospiti: Paola e Chiara. Fanno il loro concertino (di cui la metà in playback) poi si mettono in un angolo a firmare autografi. Anche io mi sono fatto firmare un autografo, pur non conoscendo quasi neanche una loro canzone: ma ho chiesto di firmare by Iris e Patrizia. Chiara mi ha guardato un pò strano, ha riso, poi s'è firmata Patrizia (svelando il mistero di chi fosse l'una e chi l'altra). Non spiego cosa significa tutto ciò perchè confido che lo sappiate già tutti. Alla domanda "Cosa ne pensate dell'imitazione della Littizzetto ?" hanno risposto "Diciamo che ci sta cordialmente sul cazzo".
La stessa sera ho parlato anche con Grillini, che mi ha diagnosticato un'infiammazione alla prostata (ricordate il fatto che ce l'ho sempre duro?? Ecco, potrebbe derivare da quello). Sto quindi programmando una visita urologica.

Per ora, basta così. Se mi verrà in mente qualcos'altro, aggiornerò. Adesso devo andare a prepararmi perchè i miei, grandi artefici di ricatti psicologici, mi hanno convinto a passare Ferragosto con loro, al mare, che non sarebbe neanche tanto male se non ci fosse in giro il piccolo Lord, il mio cuginetto 14enne fin troppo navigato. Che in realtà non è che mi stia sul cazzo, anzi, però mi fa regredire ad uno stato nel quale sembriamo coetanei. E non è bene. E poi che palle, parla sempre di figa.