sabato 21 marzo 2009

E' il primo giorno di primavera...

La neve, la neve. Io la adoro. 
Mi riporta all'infanzia, all'unica volta che nel mio paesino d'origine (incontrollata) nevicò sul serio, e nessuno nel raggio di chilometri aveva uno slittino o simili, quindi via tutti per la discesa sui sacchi dell'immondizia. Mi riporta a quella bellissima scena di Kill Billそれは実際には服部Hanzo剣だった。, o anche: Era davvero una spada di Hattori Hanzo). Mi riporta a Lillo, il quasi-mio cane che correva felice sul prato nel suo bel mondo che sembrava fatato, non capendo cosa cacchio era quella robaccia che gli si attaccava al pelo. Mi riporta ai tempi in cui impazivo cercando di tenere il filo delle conversazioni di Lorelai Gilmore, stupendomi ogni giorno di più di quanto fossimo simili (ma mai come quanto sono simile a Grace di Will&Grace).
Quando esprimo questa mia adorazione, chi mi sta intorno mi guarda come se fossi pazzo. E' colpa mia se io non guido da anni ormai? E' colpa mia se voi siete aridi dentro? E' colpa mia se lunedì e martedì non passerò gli esami? (Beh, forse questo si).

Nonostante sia strettamente sotto esame, ieri sera sono ovviamente andato a giocare un pò a D&D. Ho scoperto che il mio ladro è da migliorare, ma non mi lamento. E che il personaggio di Mono, un vecchietto di 66 anni, morirà presto. E poi, ancor più ovviamente, sono andato in palestra, che ieri avevo saltato causa studio. E lì, ho rivisto dopo mesi il bellissimo Piazza di Spagna (che come intuibile, nel frattempo ha perso un bel pò di capelli). Come dicevo alla Datadadio, la mia futura collega palestrata, oggi c'era anche l'altro spagnolo figo, Fungòr, per il quale però persi interesse dopo aver notato che faceva la doccia scalzo.
Incurante dei consigli della Datadadio (che è anche la mia infermiera di fiducia) oggi ho fatto un pò di gambe in palestra, e come risultato mi fa un pò male la caviglia. Ma cazzo, l'ho storta più di 2 settimane fa, che cazzo vuole ancora? Farmi capire che la vecchiaia porta alla debolezza articolare?

Intanto fuori continua a nevicare, e io devo tornare alle mie mansioni universitarie. E devo anche prendere un pò di ghiaccio, per evitare che magari la caviglia mi si gonfi. 
Potrei aprire la finestra e prenderne un pò dal davanzale.
Adoro la neve.


"Un pò di neve non ha mai fermato lo s-spettacolare uomo ragno. D-devo ammettere, però... Che sto cominciando a rimpiangere di non essere stato morso da un orso p-polare radioattivo" (finale Marvelliano, era dovuto)

venerdì 13 marzo 2009

Io e la sanità italiana. E il crollo della teoria per cui odio i vecchi.




Bellissimo l'ospedale. Un'opera d'arte. Vetri a specchio, full-colored, la parete acquatica (la voglio nella mia futura casa!!!), proprio un bel lavoro. Se poi funzionasse anche, sarebbe il top.

Ho un problema di salute. Niente di grave, eh, però essendo ipocondriaco (non capisco perchè la Smy fosse stupita di questo fatto) e tendente alla depressione, ovviamente (nonchè maniaco dell'ovviamente, una parola che mi piace troppo usare, come anche le parentesi) mi ha buttato giù. Questo, di suo, solo per il fatto che ho questo problema.
Poi, c'è tutto il contorno. E' un mese che giro come una trottola (nel frattempo mi sono pure sfasciato una gamba. Piccolo OT: finalmente posso parlare sul blog anche di ciò che scrivo su Facebook. Ho fatto coming out con LaFrangia, vecchia compagna delle elementari! Ora, riprendete a leggere da: come una trottola -->) da un posto all'altro, da un ambulatorio all'altro, da un dottore scaricabarile ad un altro, e sono arrivato alla conclusione che:

1)Questa patologia è ovviamente nata con me.
2)I medici sono tutti degli stronzi.
3)Gli infermieri, consci della 2), sono tutti gentilissimi, da contraltare.

Allora, il risultato di un mese di giri, di paranoie, di tempo perso che avrei potuto usare molto più costruttivamente (ok, lo avrei passato su FaceBook probabilmente...) è stato che si sa benissimo cosa ho, non si sa quale sia il dottore deputato ad occuparsene, non si sa a quale branca specialistica devo chiedere, non hanno gli strumenti per fare certi tipi di cure, quindi mi operano. Ho dovuto richiedere la visita anestesiologica, e quello che doveva essere un lieve intervente ambulatoriale urgente è diventata una visita preliminare il 9 aprile. Fortuna che era urgente...

Depresso e ovviamente convinto che rimarrò sul tavolo operatorio stroncato da un'anestesia troppo invasiva, sono salito sull'autobus, dove un vecchietto sui 75 anni, (anche 74, via, non vorrei esagerare) ha cominciato a guardarmi in modo strano, e quando son sceso alla stazione si è avvicinato e mi ha chiesto se mi andava di andare a fare un giro con lui. 
Eppure son così fiero della mia patina esterna di eterosessualità. Mah. L'avrà capito dal fatto che non mi sono alzato a spaccargli la faccia mentre mi guardava? Mi è servito a ritirarmi su il morale. E mi è servita anche la vecchiettina che ho incontrato dopo, alla fermata del bus, che ha spiegato a 4 persone diverse come funzionavano gli autobus dopo la "rimodernizzazione" (è un casino orribile, non so come faceva sta vecchiarella a saper tutte ste cose: Non avrei detto neanche che fosse viva prima, a guardarla lì ferma in quel modo, dietro quegli occhiali da sole marroni di dubbio gusto). Un gesto di buonsamaritanismo che mi è piaciuto e che ho ripetuto poco dopo anche io, guidando un frate verso il bus più consono verso l'ospedale (e non c'entra il fatto che il frate era un gran figo, sui 30 anni al max, muscoloso, barba, capelli a metà fra rasato/spazzola).
Poi però quando sono salito sull'autobus, non ho continuato cedendo il posto ai vecchi che erano vicino a me. Magari non li odio, ma mi stan sempre cordialmente sul cazzo (come mi disse Chiara Iezzi, sorella di Paola parlando della Littizzetto). E poi oh, io fino a ieri portavo le stampelle.


"Sono un medico. Come te. E ho fatto un giuramento. Pensa a tutto ciò che hai fatto, Cecilia. Sei un chirurgo. E sai cosa questo vuole dire. Coraggio. Nervi d'acciaio. Sicurezza di sè. Autocontrollo. Come Dio, hai delle vite nelle tue mani. Usa queste tue capacità. Il talento che ne è alla base. E usali a tuo vantaggio. Sii un chirurgo" (finale Marvelliano, era dovuto)